A meno che tu non abiti a Cuba o in un bunker segreto da cui non esci mai non puoi non conoscere il Monopoly.
Uno dei giochi in scatola più famosi al mondo, dove lo scopo principale è riuscire ad avere più terreni, immobili e soldi degli altri: una vera e propria esaltazione del capitalismo. Ma lo sapevi che è nato esattamente con lo scopo opposto?
ORIGINI
Nel 1903 Elizabeth Magie brevettò Landlord’s Game. Il suo intento era quello di risvegliare le coscienze civili su una pratica chiamata land grabbing, che prevede l’appropriazione di terre nei paesi in via di sviluppo. A ispirare la Eli (BFF di Cornerd) fu la teoria filosofica del Georgismo, secondo la quale ogni cosa che si trovi in natura appartenga a tutta l’umanità e non, appunto, ad un Landlord. Tuttavia, la prima edizione del Monopoly ebbe scarso successo. Nel 1924, allora cambiò alcune regole e fu chiamato Finance. Venne, poi, venduto alla Electronic Laboratories.
Fu però Charles Darrow , un ingegnere disoccupato, a dare la svolta definitiva creando finalmente il Monopoly, che fu venduto alla Parker che acquisì anche Finance e Landlord’s Game per avere il pacchetto completo e iniziare a distribuire la versione che oggi conosciamo, o comunque la più simile.
In Italia sbarcò nel 1935, in pieno regime fascista, e la distribuzione fu affidata a Editrice Giochi e al suo fondatore Emilio Ceretti. Quest’ultimo prese ispirazione per i nomi delle vie dalla sua città natale, ovvero Milano. Tutte le vie esistono, ad eccezione di Parco della Vittoria. Mi spiace, se pensavate di trasferirvi lì e far pagare il pedaggio a chiunque passasse non potete farlo. Ovviamente dato il periodo storico il gioco non si chiamò Monopoly, bensì Monopoli, per le leggi che proibivano nomi stranieri e perché a Benito facevano schifo le Y (Alla fine la Y a testa in giù è esattamente il lago di Como, dove Benny è stato catturato. Aveva i suoi buoni motivi per odiare la Y). Mantenne questo nome fino al 2009, quando i diritti furono acquistati dalla Hasbro. Dopo la caduta del regime fascista, alcune vie furono cambiate e penso possiate intuire il perché: Via del Fascio avrebbe potuto stonare un pochetto.
CURIOSITà NON RICHIESTE
- In URSS non esisteva il Monopoly. Solo dopo la sua caduta fu distribuita una versione in cirillico. Forse i sovietici non andavano d’accordo con il capitalismo, ma non ne sono così sicuro.
- A Cuba, tutt’ora il gioco è messo al bando sin dagli inizi del governo di Fidel Castro: Sarà per gli stessi motivi dell’URSS?
- Il gioco ad oggi è distribuito in 114 paesi e tradotto in 47 lingue.
Bene, mi sa che ho finito lo spazio. Quindi Ciao!