QUANDO MUORI RESTA A ME – ZEROCALCARE

“Quando muori, resta a me” è un graphic novel di Zerocalcare, nome d’arte dell’amatissimo Michele Rech, pubblicato nel 2024. Un’altra opera geniale del nostro autore preferito romano (no, dai … nostro autore preferito in generale, ma poi nostro di chi? Mio), che ancora una volta con il suo stile unico mescola umorismo, introspezione e critica sociale.

TRAMA

La storia segue le vicende di Zerocalcare e di Genitore 2 verso Mérin, un paese sperduto dove il padre ha lasciato e custodito gran parte del suo passato sconosciuto a Zero. Il paesino è “un buco di culo sulle Dolomiti” dove non c’è internet, non prende il telefono e dove necessariamente si deve e si potrebbe parlare e pensare non avendo social che ti distraggano, ma dove allo stesso tempo abbiamo barriere che impediscono che tutto ciò possa avvenire: barriere linguistiche e culturali con gli abitanti del posto; barriere simili e completamente opposte nei rapporti padre-figlio e madre-figlio e barriere introspettive con la propria coscienza che sembra non essere più la stessa. É un viaggio per un motivo banale, la casa allagata che “quando muoio resta a te”, che si trasforma in un viaggio intimo e personale attraverso il tempo e attraverso il suo rapporto con PingPing (Il padre per chi non fosse un habitué). 

STILE GRAFICO

Zerocalcare mantiene il suo caratteristico stile grafico che ormai è il suo marchio di fabbrica: linee pulite, espressioni facciali esagerate per enfatizzare le emozioni e un uso sapiente dei colori per delineare le atmosfere e i cambiamenti di tono della narrazione. Le illustrazioni sono dinamiche e dettagliate, contribuendo a creare un coinvolgente ritmo visivo che accompagna perfettamente la narrazione.

TEMI AFFRONTATI E QUALCHE DUBBIO

In questo fumetto c’è tutta la capacità di Zerocalcare di essere l’Enea capace di portarsi sulle spalle le generazioni di cui lui stesso è figlio. Come ci ha ampiamente abituato, riesce a trattare temi molto profondi come lo scorrere inesorabile del tempo, il senso di colpa e di incompiuto che si prova nei confronti del mondo, l’obbligo di aver dei figli per essere visti come compiuti dalla società, il nascondere le proprie debolezze per non apparire fragili agli occhi degli altri e molto altro. Ed è proprio qui che sta la forza e, secondo me, la debolezza di quest’ultima opera di Zerocalcare. Purtroppo, per un fan della prima ora, la sensazione che ho avuto sin dalle prime pagine è quella di sapere dove sarebbe andato a finire il viaggio dell’autore, di sapere esattamente cosa mi avrebbe detto e di cosa mi avrebbe lasciato. Tutto come se si fosse entrati in un vero e proprio loop di emozioni e sentimenti che, seppure con temi e argomenti diversi, Zero ci ha già fatto provare: una maschera di Zerocalcare che lo stesso Michele Rech fa ormai fatica a lasciare cadere del tutto.

Zerocalcare rimane comunque un maestro del fumetto e della scrittura. Quando inizi Quando muori resta a me è davvero difficile smettere, non ti annoia praticamente mai e ti accompagna, o meglio il lettore accompagna Zero e il padre nel loro viaggio, per circa due ore di lettura filate. Ti viene la voglia di continuare fino alla fine, ma quando arriva la fine quello che ti domandi è: e quindi? Mi ha lasciato un senso di incompiuto nel finale come se la sua apertura, il suo lasciarsi andare ad emozioni sincere, che molti di noi hanno potuto provare, non siano riuscite ad avvolgermi fino in fondo come in altre sue opere precedenti. E questo, secondo me, non perché questa sia un’opera meno valida delle altre, ma perché è un’opera arrivate dopo le altre. 

PENSIERI FINALI

In sintesi, Quando muori, resta a me è un’opera che conferma il talento di Zerocalcare come narratore e illustratore. Il libro offre una riflessione toccante e profonda sulla morte e sull’importanza dei legami umani, riuscendoti sicuramente a coinvolgere. Un libro che mi sento di consigliare a tutti, soprattutto a chi non conosce o conosce poco Zerocalcare perché, forse, proprio come me, un fan più fedele potrebbe rimanere con un senso di incompiuto. 

PAGELLONE

SCHEDA TECNICA: