A BABBO MORTO – ZEROCALCARE

A babbo morto. Una storia di Natale: Anche in questo nuovo fumetto, pubblicato da Bao Publishing, troviamo un Zerocalcare in grande spolvero che ci lascia sempre con quella risata dal retrogusto un po’ amaro che amiamo tanto, con una trama originale piena di critica sociale e politica e un nuovo stile a colori, ma…stavolta qualche critica va fatta. 

TRAMA

Tutto inizia il 9 ottobre 19xx (il mio compleanno uhuh), quando alle 19:15 viene dichiarato il decesso di Babbo Natale, proprietario della Klauss Inc. Avete presente la teoria del piano inclinato? No? Se metti una pallina su piano inclinato, la pallina comincia a scendere e comincia a correre e correre sempre più veloce: fermarla è impossibile (chi indovina la cit., vince un bacio). La morte del nostro amato Babbo Natale scatena una serie di conseguenze impensabili e fa emergere tutte le ombre dietro la Klauss inc e i suoi dipendenti. 

UNA NATALE DARK

Zerocalcare utilizza per questo fumetto di 80 pagine un misto di colori natalizi in contrasto con un bianco e nero più cupo del solito. La trama è scandita da una serie di eventi in ordine cronologico mischiati a tante battaglie di cui Zerocalcare si fa voce cinica. Ci sono folletti in sciopero “calpestati” dalle forze dell’ordine, con chiaro riferimento al G8; Renne coinvolte nella gestione dell’ordine pubblico che nonostante l’abuso di potere verranno promosse; bambini che non apprezzano più il cavalluccio di legno fatto a mano perché è “una merda da poveri”; etc. 

CONSIDERAZIONI FINALI

Tutto molto bello, ma stavolta tutte le critiche sociali rimangono in superficie, senza andare in profondità su temi che invece l’avrebbero meritato. Anche il finale lascia un po’ a desiderare. Non c’è una vera chiusa della trama e si rimane con: eh si ma quindi? Forse voluto. Magari con un po’ di pazienza in più si poteva avere un’opera più strutturata e completa. 

Non mi sento di dire, come alcuni fan di Zerocalcare, che questa sua opera non sia all’altezza, ma penso sia un regalo da parte dell’autore per festeggiare il Natale a modo suo e non da regalare ai propri figli. Alla fine, a me, nonostante alcune giuste critiche, è piaciuto. Il vero problema è che Zero ci ha abituati troppo bene.

Arrivederci e alla prossima! 

PAGELLONE

SCHEDA TECNICA: